Progresso sostanziale per il Collettore Mediano di Torino: il ruolo della TBM Gaia
Nel corso del progetto infrastrutturale per il collettore mediano di Torino, un traguardo significativo è stato raggiunto il 13 novembre con la TBM “Gaia”, che ha completato il primo chilometro di scavo per la galleria principale. Questo progetto, realizzato dal consorzio Ghella e Itinera sotto COLMETO S.c.a.r.l., si propone di potenziare il sistema di collettamento delle acque per la città di Torino e i suoi comuni circostanti.
Nel corso di 9,5 km, la TBM Gaia opererà sotto il livello delle falde acquifere, attraverso terreni complessi e stratificati.
Caratteristiche tecniche della TBM Gaia
La TBM Gaia, utilizzata per il Collettore Mediano, rappresenta un esempio di alta ingegneria.
Equipaggiata con una testa di scavo da 18 disc cutter sostituibili, la TBM si adatta agilmente ai substrati variabili, sfruttando la tecnologia Hydroshield per la stabilizzazione del fronte di scavo. La macchina è capace di esercitare una spinta considerevole, fino a 1.200 tonnellate. Con un diametro di scavo di 4.080 mm, Gaia effettua avanzamenti giornalieri di oltre 20 metri, grazie anche all’implementazione di un impianto di trattamento del suolo (STP), che permette il trasporto efficiente di circa 300 m³ di materiale escavato.

7.758 anelli per il Collettore Mediano
L’obiettivo primario del collettore mediano di Torino è migliorare la gestione delle acque reflue cittadine, attraverso la posa di 7.758 anelli prefabbricati in calcestruzzo per il rivestimento della galleria. Questa infrastruttura, del valore di oltre 146 milioni di euro, non solo rafforza il sistema di collettamento attuale ma ne permette una manutenzione maggiore, fondamentale dopo oltre quattro decenni di esercizio. Inoltre, avrà un impatto positivo sulla gestione delle acque meteoriche e nell’affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico, ottimizzando la funzionalità del depuratore di Castiglione Torinese.
Fasi di costruzione e tempi di esecuzione
Il progetto prevede due fasi principali: una iniziale di microtunneling per 2,5 km di condotta e una successiva di scavo meccanizzato TBM per 9,5 km a una profondità di 20 metri. Avviati nel settembre 2023, i lavori avranno una durata prevista di quattro anni. Prima dell’inizio delle operazioni, ogni area è stata sottoposta a bonifiche belliche, garantendo la sicurezza nel prosieguo delle attività.

Il Collettore Mediano si inserisce in un contesto di modernizzazione delle infrastrutture cittadine di Torino. Tale progetto raddoppierà la capacità del sistema attuale, rispondendo alle crescenti esigenze urbane e ambientali dell’area metropolitana. Con una visione a lungo termine, offre un esempio di pianificazione infrastrutturale che considera tanto le necessità immediati quanto future.
Credits foto: GHELLA
